venerdì 29 agosto 2014

Mèlodie Around the Word- Valeria Girau

Mèlodie Around the Word

Prima tappa- Lecce
Agosto 2014


La prima tappa di Mèlodie Around the Word parte dalla Puglia ed in particolare da Lecce e dall'agenzia Nous.
La blogger parigina, attualmente residente a Porto, è una specialista di Musica antica occidentale ed è da sempre interessata allo studio della trasmissione delle musiche tradizionali.
Per approfondire la sua ricerca intraprenderà un viaggio di due anni in giro per il mondo.
Ogni mese una nuova tappa, passando da: Italia, Bulgaria, Iran, Uzbekistan, India, Indonesia, Australia, Cambogia, Cina, Giappone, USA, Messico, Colombia, Brasile, Argentina, Cile, Sud Africa, Mozambico, Etiopia, São Tomé, Burkina Faso, Algeria, Israele, Islanda, dall'agosto 2014 fino a luglio 2016.

How does the transmission take place? How does a musical content evolve? Should traditions evolve within their epochs or keep their original essence? What does authenticity means, and how is it seen in different cultures?
Contro intervista di NOUS a Mèlodie



Mèlodie la prima tappa del tuo viaggio è la Puglia, il Salento nello specifico.
Che idea te ne sei fatta?
Prima di partire o adesso?
Entrambe
Il Salento è la regione di cui tutti gli italiani mi hanno parlato, italiani di tutte le regioni mi hanno sempre detto che è bellissimo; poi mi piace la danza, il ballo e qualcuno mi ha detto:- sai che li c'è la notte della Taranta?, io non sapevo cosa fosse, ma solo il nome già mi attraeva molto, allora ho detto andrò li, questo prima dell'idea del viaggio.
Quando ho avuto l'idea di partire, mi sono detta perché non iniziare dal Salento per l'Europa, da un punto lontano, particolare?
Le tue aspettative sono state deluse o sei contenta?
Io sono proprio contenta, questo paese è bellissimo, la natura è bella, il mare è splendido.
Sei specializzata in musica antica, conosci benissimo la musica barocca; in una città che è l'emblema del barocco, come ti ci senti? Come è stato per te affrontare la città?
Io ci sto benissimo infatti, sento affinità fisiche.
Secondo te il barocco influisce sul carattere degli abitanti?
Si, può essere, c'è questa pietra bianca, di un bianco non tanto freddo ma forte e poi tutte le fioriture che si fanno a partire da questo bianco.
Il bianco è un colore di cui sembra difficile fare qualcosa, invece i leccesi hanno reso questo colore vivo.
Pizzica, barocco, estrema povertà, estrema ricchezza, non so se tu lo hai visto da un punto di vista sociologico, ma gli estremi convivono.
Si, ma è quella la forza di questa regione, ci sono estremi totalmente opposti che convivono senza creare tensioni, semplicemente, ma allo stesso tempo mantenendo intatta la loro forza.
Secondo te anche nella musica popolare, la musica barocca ha portato la sua influenza?
I ritmi che ho studiato qui, sono ritmi che ho già studiato, soprattutto nella musica iberica e anche medievale.
Per dire, ho comprato un tamburello vicino Napoli, da un costruttore che suona la Tammurriata , però sono anche i tamburi che usiamo per studiare la musica medievale in Catalogna, proprio gli stessi strumenti.
Questi sono legami che sussistono in tutto il mondo.
Mi chiedevo, per te la Puglia nel contesto italiano dove si colloca e dove si colloca l'Italia in Europa.
E' una buona domanda. Anche geograficamente è un po' in periferia, io sono arrivata e ho capito subito di essere nel sud, del mondo e dell'Italia, per il modo di essere, di non preoccuparsi, di dire arriverà, forse, buttata li tranquilli.
Non c'entra niente con quello che puoi vedere a Parigi o a Milano e con questa fretta, secondo me anche i temi importanti sono molto più profondi, sull'essere, sulle questioni personali, non tanto sul sembrare.
Quindi meno apparenza?
Si, io penso di si, anche con i suoi paradossi.
L'ultima domanda che volevo farti è se hai una meta particolarmente attesa o un incontro che ti rende trepidante.
L'Iran sarà per me sicuramente un incontro molto forte, un salto musicale ma anche culturale. Non so se lo sarà veramente ma così lo immagino.
L'altro paese che non vedo l'ora di vedere è il Messico, perché ho già tanta affinità con i messicani.
Anche perché tua sorella lo ha studiato a lungo, per cui è un paese che conosci bene.
Esatto, lo conosco bene, ci sono solo due paesi nel mio viaggio che ho già visitato, uno è il Messico e l'altro la Cambogia, nell'uno viveva mia sorella biologica, nell'altro vive la mia sorella acquisita (cambogiana di origine, in affido alla famiglia di Mélodie a 17 anni).
E quindi il Messico sarà a Luglio, esattamente al centro del mio viaggio, verrà tutta la mia famiglia, per festeggiare mia nipote, quindi sarà un momento di gioia.
Festeggerete il passaggio di tua nipote dall'infanzia all'adolescenza, per cui ci sarà la festa successiva a quello che è stato il corrispettivo del battesimo.
Si, mia sorella andò li per studiare, nacque mia nipote e le fecero il battesimo, adesso deve fare la festa per i quindici anni, la festa più importante per una donna.
Ero ancora curiosa di sapere qual'è l'incontro più atteso per quel che riguarda i musicisti.
In India mi fermerò un mese dalla stessa persona per cantare.
E' una cantante di musica carnatica.
Penso anche questa sarà un'esperienza molto forte.
Anche perché tu hai iniziato a cantare da poco e lei ti introdurrà un modo completamente diverso da quello dell'Europa.
Si sarà un'esperienza completa credo.
Il nome della cantante?
Bhuvana Subramanian
Cambiando discorso, secondo te è vero che gli italiani parlano sempre di cibo?
Si, ed è giusto!
E i francesi?
Non so, forse ne parlano, ma non quanto gli italiani!
La cosa bella degli italiani è che si siedono a tavola davanti a tanto cibo e cominciano a parlare di cibo.
Hai visto quante varianti ci sono su una ricetta? Nessuno ha la stessa, ognuno ha la sua, anche dello stesso piatto.
Ho avuto un' esperienza a riguardo con un coinquilino siciliano. Un giorno di martedì mi ha detto:- domenica ti faccio la lasagna, da li è stato un inferno, al telefono con la zia, la madre, la nonna, la sorella, lo zio.
E alla fine ha fatto il suo potpourri.
Si, e una diceva :- non ascoltare tua zia che non sa farla, e l'altra:- non ascoltare tua madre etc...lui non ha vissuto per cinque giorni!
Però era buona.

Grazie Mèlodie e buon viaggio.
   Qui nella foto, Mèlodie con Valeria Girau- direttore artistico di NOUS 
    e la piccola Lucrezia.

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SECONDA INTERVISTA A MELODIE A TEMA PRETTAMENTE MUSICALE


Mèlodie 


Mèlodie, dove inizia il tuo viaggio in realtà ?
In realtà ho sempre amato viaggiare, è una cosa che è dentro di me. Viaggio molto soprattutto in Europa; poi ho fatto qualche progetto qualche anno fa nei paesi del Caucaso e ho capito che potevo legare la mia attività di musicista al viaggio e da lì ho avuto l'idea di fare viaggi più lunghi.
Qualche hanno fa ho fatto un lavoro per un master sulle musiche tradizionali e da lì ho iniziato a pensarci più seriamente. La decisione l'ho presa sei mesi fa ed è stata la cosa più difficile del viaggio. Partire è lasciare tutto quel che ho, anche se adesso mi rendo conto che probabilmente non lascio le cose completamente, però non è stato facile, nel momento in cui dovevo decidere.
Poi però, a quanto ho capito, ad un certo punto hai dato la spinta e lo hai fatto, sei partita e basta.
Esatto. E' una cosa che altrimenti anche con l'età che avanzava non avrei più fatto, per cui ho pensato: o lo faccio adesso, che ho appena finito di studiare, o non lo faccio più.
Poi sono partita. Era il primo di agosto (2014), due settimane fa.
Lo spunto è stato piuttosto immediato a quanto ho capito.
In realtà appena sono partita ed ero sull'aereo per andare a Roma è venuto tutto naturale.
Secondo te, la globalizzazione sta influenzando la tradizione musicale? Che cosa significa tradizione musicale nell'era della globalizzazione?
Io penso che questo viaggio sia fortemente carico di senso perché avviene adesso che la globalizzazione è estremamente estesa soprattutto a livello culturale e quindi anche musicale; per me, avendo studiato musica antica, sono molto importanti i temperamenti delle intonazioni vocali, è importante sapere se gli intervalli sono uguali o se c'è qualche particolarità in base alle regioni.
Tutti i semitoni sono uguali nella musica occidentale, questi temperamenti in musica antica non ce li sogniamo perché in Europa non si faceva fino a duecento anni fa ed è quello di cui parlo tra le altre cose nel mio lavoro a Basilea, cioè mi chiedo come mai questo temperamento ha avuto un successo così forte e adesso si suona dappertutto.
Il fatto di avere due temperamenti uguali fa perdere tanta personalità e particolarità.
Per cui c'è omologazione, non differenziazione. Unificazione non come linguaggio comune.
No, ma come semplificazione del linguaggio, che arriva ad una lingua comune che però perde tanto della sua forza, già nello scegliere di suonare con strumenti temperati.
Per cui in partenza si è già frenati, poi con la spinta della globalizzazione si perde del tutto peculiarità.
Si ed anche a livello di strumenti, non si suonano più quelli acustici, si suonano quelli elettronici ed ecco l'inquinamento del suono.
Si ed anche l'inquinamento globale, quello acustico, come abbiamo potuto sentire l'altro giorno qui in piazza (piazza Sant'Oronzo Lecce).
Si, infatti, questo d'altra parte rende tutti i prodotti più commercializzabili, assomigliano di più l'uno all'altro ed è più facile capire questa musica per uno che per esempio vive in Cina.
Uno che vive in Cina può convincersi di capire quella musica anche se non è la sua, in realtà non c'è nulla da capire, è leggibile perché non c'è nulla da leggere.
A volte sembra una questione di pigrizia.
Si, un livellamento verso il basso, a me piacciono gli esperimenti di fusion musicale quando si arricchiscono l'un l'altro, se invece cerchiamo l'unico linguaggio comune rimangono due note.
E tanta noia penso.
E poche note, il linguaggio universale infatti è così povero che funziona per tutti.
Dato lo spunto iniziale mi chiedevo, musica antica e popolare francese, quali caratteristiche hanno, faccele conoscere meglio.
La musica popolare francese la conosco poco, sono nata in città.
Non è diffusa anche in città come da noi attualmente?
Non ha la forza della terra, delle radici che ti portano ad un senso di identità molto forte.
E la musica antica invece?
Io ho scelto la musica antica perché appunto il modo di suonarla, il linguaggio, rassomigliano di più a quelle dell'epoca in cui sono state scritte e questo permette di tornare in un contesto acustico d'origine e quindi io vedo che suonare musica antica o storicamente informata, come si chiama, fa sì che si suoni solo musica contemporanea.
Quando stiamo facendo musica di un altro tempo, in un contesto ben preciso e con i suoi strumenti, secondo me stiamo facendo musica contemporanea.
La mettiamo nel suo contesto per farla diventare una cosa nuova, quest' intervallo improbabile, questa nota acuta...
Penso che con questa musica anche l'improvvisazione sia maggiore, la possibilità di variazione.
Si, si, la musica antica è molto più viva di quella popolare,perché la partitura ci dice molto di meno e quindi dobbiamo inventarci più cose.
Ti faccio una domanda frivola, in viaggio cosa porti sempre con te?
Mi porto il fagotto che occupa un po' di spazio, la macchina fotografica, ho un registratore, un tre piedi.
Attrezzatura tecnica.
Attrezzatura tecnica avanzata.
Io non ho mai avuto nemmeno una macchinetta fotografica, per me avere questa fotocamera con questa grande lente è una cosa nuova.
E poi non c'è più spazio per tutto il resto.
Mi porto tanti foulard, perché quelli servono per tutto, lenzuola, asciugamani, li metto sugli occhi quando c'è il sole per dormire, cuscini, vestito.
Multifunzione e leggero.
Esatto.Mi piace l'idea dell' oggetto multifunzione.
Ed è molto francese devo dire.
Ah si?
Foulard!
Ah si, l'eleganza.
C'è un suono in particolare che ti fa pensare a questa città o alla sua gente?
E' da qualche giorno che sono qui, e mi sveglio la mattina e sento il suono della pizzica, con tutti questi tamburi.
Sul serio? Per strada o nella tua memoria uditiva?
Nella mia memoria, devo dire che tutta la notte sento i tamburi.
Anche perché ieri sei stata alla notte della taranta.
Anche l'altro ieri e l'altro giorno.
Una curiosità, in base alla tua esperienza musicale, ci sono due stili che mescolati insieme, possono dar vita al connubio perfetto?
Ho iniziato un progetto che mi piacerebbe continuare, avevo invitato un gruppo di musica armena a suonare con un gruppo di musica barocca, la mescolanza è uscita benissimo, anche lì, i temperamenti mesotonici andavano veramente bene ed anche i timbri degli strumenti, anche se secondo me più avanti non dovrei rifarlo con un gruppo di musica barocca, ma con uno di musica medievale.
Da li ho iniziato a studiare musica medievale, ma sono agli inizi, vedremo quando torno.
Mi chiedevo da un punto di vista puramente sociologico, nella musica popolare del mondo quali temi si ripetono?
Anche qui andrebbe fatta una distinzione tra la musica popolare precedente e quella attuale.
Nella precedente si parla di vita quotidiana e l'amore è un tema universale.
C'è un detto che dice :-più se ne parla e meno se ne fa.
Oddio speriamo di no!
E già!

Grazie a Mèlodie
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Valeria Girau- valeriagirau.blogspot.it

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