IL PASTICCIOTTO
Per andare al liceo dalla nostra casa
in campagna, ogni mattina dovevo raggiungere il paese in macchina per
poi prendere la corriera che mi avrebbe portata fino a Lecce.
A volte, se mia madre non poteva
accompagnarmi, veniva a prendermi suo padre, il nonno Walter.
Nella sua 126 nocciola c'era subito
nell'aria un profumo di vestiti stirati e sapone, misto a
pasta-frolla e vaniglia.
Mi sistemavo nell'auto e mio nonno
puntualmente mi allungava affettuosamente il sacchetto bianco con
dentro il pasticciotto caldo; io tenevo quel sacchetto confortante
tra le mani fredde e gustavo l'idea del primo morso.
Quanto metti in bocca un pasticciotto
appena sfornato la pasta-frolla è assieme croccante e morbida sotto
i denti e la crema esplode e si scioglie sulla lingua ed il palato,
lasciando in bocca un sentore delicato di limone.
Può diventare difficile smettere,
specialmente se la crosta e un po' bruciacchiata.
Chiedetelo a mio marito, lui ne sa
qualcosa.
RICETTA DEL
PASTICCIOTTO
Ingredienti
per la pasta- frolla classica:
FARINA 00 1000 GR
STRUTTO 400 GR
ZUCCHERO 400 GR
FARINA 00 1000 GR
STRUTTO 400 GR
ZUCCHERO 400 GR
UOVA INTERE n° 4
ACQUA 100 ml
BICARBONATO D'AMMONIO (AMMONIACA) 2 GR
LIMONE GRATTUGIATO Q.B.
ARANCIA GRATTUGIATA Q.B.
VANIGLIA Q.B.
Lo strutto deve essere buono e fresco.
Per quel che riguarda la vaniglia, si usano solo i semini che si trovano nella bacca.
Procedimento:
Mettere
tutti gli ingredienti nel robot per impastare tranne la farina,
emulsionare per pochissimi minuti. Quando il composto è come una
crema, aggiungere la farina ed impastare con le fruste.
Ingredienti per la crema pasticcera:
LATTE LT 1
ZUCCHERO GR 300
FARINA 00 GR 50 (con il latte parz. scremato, 40gr con il latte intero)
AMIDO o FECOLA GR 50 (IDEM COME SOPRA)
TUORLO D'UOVO GR 200 (circa 10 tuorli)
BUCCIA LIMONE Q.B.
BUCCIA D'ARANCIA Q.B.
BACCA VANIGLIA Q.B.
Procedimento:
- verso 50/60gr di zucchero nel latte e metto sul fuoco insieme alla
bacca di vaniglia e alle bucce.
- A parte miscelo le polveri
(farina, amido e il restante zucchero) e prima che il latte inizi a
bollire ne metto un pò nelle polveri.
- Aggiungo le uova ed
emulsiono; intanto tolgo le bucce di arancia e limone e la bacca
di vaniglia dal latte che è sul fuoco e quando inizia a bollire
metto tutta l'emulsione nel latte e inizio a girare,da
quando ricomincia a bollire la lascio 2/3 min senza girare e poi
la tolgo.
- Tolgo subito la crema dalla pentola di cottura la
metto in una teglia disinfettata e raffreddata con un pò di
alcool puro e la copro con la pellicola (facendo aderire bene la
pellicola alla superficie della crema in modo che non si crei
quella patina fastidiosa).
Le
quantità sono molto alte, meglio dividere per due o quattro.
Le
formine ovali di alluminio per fare il pasticciotto si comprano nei
negozi che vendono attrezzatura per cucinare.
A
Lecce, tra gli altri:
Formine di alluminio per pasticciotti
Alberghiera
Via
Marconi SNC
Lecce
Da
Tedesco
Via
Casotti Francesco n°11
Lecce
Giovanni
Povero
Viale
Otranto n°93
Lecce
Grazie
a mia cugina Marialberta per avermi passato la ricetta.
La ricetta è della pasticceria Natale:
Pasticceria
Natale
Via
Trinchese n°7
Lecce
Pasticceria
Natale
Via
Tevere n°10
San
Cesario di Lecce
I
pasticciotti ed i fruttoni nelle foto sono invece della pasticceria SISE di
via Taranto n°27 a Lecce.
STORIA
DEL PASTICCIOTTO
Barchiglie
di rame da far pasticciotto numero otto
Il
27 luglio 1707 morì Monsignor Orazio Fortunato.
Nella
Curia Vescovile di Nardò è custodito l'inventario del suo mobilio
(redatto il giorno della sua morte), e tra le altre attrezzature da
cucina compaiono:
«barchiglie di rame da far pasticciotto numero otto»; questa è la
prima testimonianza scritta dell'esistenza di questo dolce.
Leggenda
invece vuole che il pasticciotto nasca nel 1745 a Galatina.
In quell'anno il pasticcere Ascalone, durante la festività di San Paolo
guaritore delle tarantate, era nella sua bottega e stava
sperimentando nuove alchimie culinarie immaginando di creare un nuovo
dolce che avesse abbastanza successo da risollevarlo economicamente.
Tra
un esperimento e l'altro infine gli rimasero della crema pasticcera e
della pasta frolla in quantità minime. Così, per non sprecarle,
prese un piccolo contenitore di rame e mise a cuocere questo piccolo
dolce che lui stesso definì un pasticciotto.
Una
volta sfornato il tortino, lo regalò ad un passante, che lo trovò
squisito e ne rimase così entusiasta da volerne ordinare altri da
portare alla sua famiglia.
Fu
così che si venne a conoscenza di questo dessert, che spopolò.
Nacque
così il dolce tipico pugliese, il pasticciotto, ormai presente
nell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali
redatto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
(ai sensi dell'art. 8 del D.Lgs. 30 aprile 1998, n. 173).
Il
pasticiotto classico è prodotto con farina, latte, uova e strutto, insomma con tutti quegli ingredienti che nel
settecento era possibile produrre nelle campagne; la crosta croccante
e dorata si ottiene spalmando dell'albume d'uovo sulla superficie
prima di infornare.
Attualmente
ci sono anche delle varianti, pasticciotto con marmellata di amarene,
pasticciotto al cioccolato, pasticiotto crema e cioccolato...etc, ma
come dicevamo, la ricetta originale è fatta solo con pasta frolla
ripiena di crema pasticcera al limone e cotta nel forno.
Nella
versione classica, pare fosse uno dei dolci preferiti del cantante
Frank Sinatra.
Un
derivato originale del pasticciotto è il fruttone, un dolcetto di
pasta-frolla ripieno di pasta di mandorle e marmellata di mele
cotogne ricoperto da cioccolato fondente.
Mentre
il pasticciotto va servito caldo, il fruttone è più buono freddo.
Entrambi
esistono anche in forma di torta.
Valeria Girau- valeriagirau.blogspot.it
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