mercoledì 28 gennaio 2015

LECCE 17 GENNAIO, SANT'ANTONIO ABATE- BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI DOMESTICI- VIAGGI CON BAMBINI PICCOLI NEL SALENTO

17 gennaio in un giorno soleggiato e leggermente ventoso, dopo pranzo intorno alle 16 io e Luca ci eravamo seduti sul divano a giocare con Lucrezia, quando all'improvviso abbiamo sentito che sotto casa stava passando la banda (noi abitiamo al primo piano di un palazzo nel centro storico).
Abbiamo messo in fretta e furia il cappotto alla piccola e ci siamo sporti dal balcone per farle vedere i musicisti.
La bimba era stupita ma anche un po' spaventata, guardava a bocca aperta tutti questi signori e queste signore vestiti di nero con grossi strumenti dorati che emettevano suoni forti e rimbombanti per la strada.
Dato che la piccola ci lanciava occhiate dubbiose che chiedevano se lo spettacolo andasse considerato bello o spaventoso, abbiamo deciso di scendere per farle analizzare meglio la situazione, convinti che ci saremmo trovati in coda ad una processione.
A dispetto delle previsioni, appena imboccata la strada per raggiungere dietro l'angolo la chiesa delle Alcantarine, ci siamo trovati di fronte un bambino di 8 - 10 anni  con un grosso cappello bianco da cowboy, seduto a dorso di un asinello con al seguito un altro asinello più piccolo tenuto al laccio.



Bambino con asini

Ancor prima che, incuriosita, gli chiedessi cosa ci facesse nel centro storico, il bambino, vedendo Lucrezia, mi ha detto che l'asino era buono e poteva accarezzarlo, poi mi ha detto che erano lì per la benedizione degli animali nel giorno di Sant'Antonio Abate (protettore per l'appunto degli animali domestici, oltre che patrono dei macellai e dei salumieri e traumaturgo di malattie terribili).
Scoperto l'arcano e salutato il ragazzino che intanto calciava invano il mulo per spostarsi, ci siamo diretti verso la chiesa e abbiamo trovato un camion con un pony legato che agitava irrequieto la sua bionda criniera (il padrone ci ha detto che avrebbe voluto seguire libero il suo amico asino), all'interno del camion si erano invece strette in un angolo 4 caprette nane; in giro per la piazzetta poi, una serie di persone con cani di grossa e piccola taglia oltre ad un solo gatto inarcato tra il collo e la schiena della sua padrona, terrorizzato, occhi sbarrati e salivazione al minimo.

Lucrezia sul camion con le caprette

Animali da benedire

Caprette con padrone

Gatto terrorizzato

Verso l'imbrunire la banda ha iniziato a suonare qualcosa di scoordinato, con il basso tuba che per il buio non vedeva più la partitura e non ne prendeva una giusta; tra le persone disposte a semicerchio sono state gonfiate di aria calda delle grosse mongolfiere artigianali di carta, decorate con acquerelli.

Banda

Mongolfiera

La prima mongolfiera decorata con onde arancioni,verdi e viola portava la scritta- viva Sant'Antonio- Abate, la seconda con cerchi viola e rosso- W il Priore Dott. Anguilla-, una terza -Viva Don Giovanni e su di un fianco- W il Vicario..-
Alla quarta che era anche la più grande, avevano posto tutt'attorno delle strisce di carta intagliate con ghirigori stile liberty e frange viola, sulla superficie dei ghirigori simili e dell'erbetta con fiorellini; la scritta questa volta dedicata a tutti noi - Proteggi la nostra citta-.
Quando inserivano il lanciafiamme nei palloni si creava un clima elettrizante perchè prima si sentiva solo il rumore del gas che usciva e si vedeva la mongolfiera che piano piano da supina andava verso la posizione verticale, poi cresceva di volume e d'improvviso esplodeva di luce rossa fuoco e decollava veloce, con grandi applausi del pubblico e pianto di alcuni bimbi (perchè per ogni accensione esplodeva un botto appeso sotto).




Decollo della mongolfiera

Lucrezia guarda le mongolfiere

Devo dire che i fuochisti con grande premura sentendo qualche bimbo spaventarsi, sull'ultima non hanno attaccato il botto.
Pronti dietro l'ultimo areostato i portatori della statua, eleganti e tutti d'un pezzo, erano pronti a sollevare il santo; vestititi in abito nero, papillon nero con camicie e guanti bianchi.

Portatore del santo

Quando l'ultimo pallone era un puntino tra le altre stelle alle spalle della chiesa, il parroco e i confratelli sono passati al centro del semicerchio di persone e hanno benedetto tutti gli animali con una tale quantità d'acqua santa da salvarne le anime per ogni futura reincarnazione (peccato in questo caso che i cattolici non ci credano).

Benedizione

Tutti salvi e ben lavati, abbiamo seguito la statua di Sant'antonio che portata a spalla sfilava nel semicerchio per poi dondolare in chiesa tra i lampadari di vetro e gli scranni.

Il Santo sfila tra la folla portato in spalla

Ingresso di Sant' Antonio Abate in chiesa

Lucrezia stregata da questo rito misterioso ed ascetico era quasi quieta, quasi.

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